Un nuovo produttore per quanto riguarda le vasche da bagno di design, si unisce ai già tanti ospitati dal sito e-commerce dedicato interamente all’arredo bagno di qualità di Jo-bagno.it: Colacril.
Azienda fondata nel 1992 nella zona industriale di Civita Castellana, nel cuore della Tuscia, Colacrilsi distingue sul mercato fin da subito grazie all’utilizzo di pregiato acrilico sanitario per la creazione delle sue lineee dei suoi prodotti, tutti all’insegna della qualità del Made in Italy.
Il punto di forza di questa azienda è la molteplice proposta di prodotti che offre quotidianamente al mercato nazionale e internazionale; la Colacril, infatti, si caratterizza per la fabbricazione di vasche da bagno con o senza idromassaggio, mini piscine, vasche a cascate, box doccia in cristallo, sistemi "combinati" box doccia/vapore, colonne doccia, pareti attrezzate per il bagno fino ad arrivare ai piatti doccia in marmoresina e in acrilico.
Fondato dal gruppo Colamedici, l’azienda vanta più di vent’anni di qualità certificata data dal reparto “Ricerca e Sviluppo” che applica ai prodotti i continui studi sui flussi d’acqua per garantire benessere e relax grazie alle forme ergonomiche create ed applicate all’estetica elegante ed inconfondibile. Estetica che si fonda ad una profonda morale etica: l’acqua, elemento naturale per eccellenza, è il mezzo per il quale tutta la vita che conosciamo può esistere, soprattutto quando si fonda con gli altri elementi naturali creando un equilibrio perfetto.
Quel tipo di equilibrio che garantisce all’uomo di sentirsi parte dell’universo e che, attraverso di questi, può rigenerarsi e depurarsi, diventando così un potente mezzo terapeutico.
Tutto questo in Colacril si traduce attraverso massaggi, carezze e getti d’acqua che i loro prodotti garantiscono, favorendo così la circolazione sanguigna e tonificando i muscoli, regalando così una sensazione di benessere diffuso in tutto il corpo.
Lasciatevi incantare dalle vasche nate da una lunga tradizione fatta di qualità ed esperienza come quella di Colacril, senza dimenticare di visitare anche la sezione dedicata ai loro box doccia e colonne multifunzionali.
Per qualsiasi problema o dubbio, non esitate a contattare lo staff di Jo-bagno.it che sarà felice di aiutarvi e di proporvi soluzioni adatte alle vostre esigenze e richieste.
La lavatrice è sicuramente uno dei prodotti più utili che si possano avere in una casa. Grazie alla lavatrice è possibile lavare in poco tempo, con tanti programmi dedicati, ogni tipo di vestito: il tutto comodamente da casa. Le più moderne versioni permettono anche la partenza programmata in certi orari, in modo da personalizzare al 100% la funzionalità della lavatrice nella casa.
Tuttavia, su un punto possiamo concordare: di per sé la lavatrice non è affatto un elettrodomestico bello da vedere, anzi. A differenza di altri prodotti - come le stufe o come i frigoriferi - che negli ultimi anni vengono progettati per diventare addirittura dei pezzi d’arredo della casa grazie alle loro forme moderne ed ai materiali innovativi, o che possono essere facilmente occultati nel contesto della cucina, la lavatrice non è assolutamente gradevole e quindi in genere si tende a nasconderla nel bagno o in una stanza della casa dedicata alla lavanderia. Tuttavia, dal punto di vista estetico, non è certamente una soluzione pregevole. Inoltre nascondere la lavatrice nella cantina, o in locali stretti e scomodi, potrebbe rendere complicate le operazioni di riparazione e sostituzione alle quali questi elettrodomestici vanno sempre incontro nel corso degli anni.
Chi tenga particolarmente all’arredamento della sua casa e sia alla ricerca di soluzioni esteticamente gradevoli per la lavatrice, però, oggi può utilizzare qualche trucco per ‘nascondere’ una lavatrice poco bella da vedere, immedesimandola al massimo nel contesto. Le soluzioni proposte effettivamente sono tante: è possibile ad esempio costruire una struttura con ante scorrevoli per permettere di celare una lavatrice dietro un paravento, ma si tratta di una soluzione un pò costosa e certamente non praticabile all’interno di un bilocale o di una casa che abbia spazi abbastanza limitati. Si può pensare di acquistare la lavatrice dello stesso modello dell’asciugatrice e cercare di mimetizzarla in bagno in un ambiente strutturato ad hoc, ma non tutti acquistano la lavatrice facendo questo tipo di ragionamento. Si può anche pensare di nascondere la lavatrice con una tenda, ma in mancanza di particolari requisiti il risultato potrebbe essere esteticamente non soddisfacente. Ci sono anche altre soluzioni che permettono di nascondere la lavatrice nel bagno o nella stanza della casa dove la si ha riposta, un compresso fra la giusta spesa economica e la praticità della soluzione.
Una soluzione multicolore per coprire la lavatrice
Una soluzione intelligente, pratica ed economica per nascondere la lavatrice nel bagno (o in un altro ambiente della casa) in modo elegante, e che si armonizza anche con il resto dell’arredo, è KLARA. KLARA di Ceramica Tuscia è il mobile porta lavatrice che consente di inglobare e nascondere una lavatrice di diverse dimensioni, lasciando al suo posto un pratico ed elegante mobiletto di legno con piano di vetro, che può fungere anche da base per appoggiare soprammobili o altro.
Il mobile porta lavatrice KLARA è realizzato in legno nobilitato da 1,8 centimetri con elegante finitura in oro naturale, e al suo interno dispone di spazio sufficiente per una lavatrice di 60 cm. Le due ante che racchiudono con una soluzione discreta, elegante e versatile la lavatrice sono dotate di apertura Push con zoccolo frontale che può essere rimosso. Inoltre sulla cima del mobiletto nascondi lavatrice si trova anche un top di cristallo acquamarina reversibile, che conferisce un tocco di eleganza al mobile. Nessuno potrebbe mai indovinare che KLARA nasconde una lavatrice al suo interno, con i suoi tratti minimali e puliti che si sposano alla perfezione con ogni tipologia di arredamento.
Il mobile KLARA è sicuramente una soluzione eccellente, semplice, economica ed elegante per nascondere alla vista la lavatrice senza fatica e low cost. Così la lavatrice, anche nelle case più piccole, potrà stare davvero ovunque e non sarà assolutamente visibile, per un ambiente elegante e minimal. L’apertura è senza maniglie con la funzione Push to Open, che permette di aprire KLARA con il massimo comfort, senza fatica. Inoltre se si desidera per vari motivi avere le maniglie è possibile richiederle a parte per l’installazione, personalizzando al massimo il mobile, ma è anche possibile - per motivi pratici - richiedere il modello copri lavatrice senza ante. Il mobile nascondi lavatrice è disponibile anche nella versione olmo scuro ed olmo bianco, oltre che olmo naturale, per meglio sposarsi alle diverse esigenze d’arredo di ciascuno.
Il mobile KLARA è sufficiente per nascondere una lavatrice con carica frontale di dimensioni classiche 60x60 in modo assolutamente discreto all’interno del bagno o in altre zone della casa.
Soluzione lavatrice e asciugatrice a colonna KLARA
Quasi tutte le case hanno ormai una lavatrice, ma sempre più persone, per esigenze di spazio e di tempo, si dotano anche di una asciugatrice per velocizzare l’asciugatura dei vestiti. In questo caso, l’esigenza di nascondere l’elettrodomestico non riguarda più solamente la lavatrice.
Se la vostra esigenza è quella di nascondere una lavatrice ed un’asciugatrice, allora nessun problema: ci sono soluzioni ad hoc anche per voi.
La colonna lavatrice-asciugatrice KLARA e la colononna lavatrice e sciugatrice DOMINA sono il modello perfetto per chi abbia bisogno di una soluzione che si sviluppa in verticale per nascondere sia l’asciugatrice che la lavatrice. La colonna è divisa nel centro da un ripiano di legno, ed è alta 1,8 metri per ospitare diversi modelli di asciugatrici e lavatrici.
Lo zoccolo frontale della colonna lavatrice-asciugatrice può essere rimosso, e come per il modello per la sola lavatrice, anche la versione della colonna lavatrice-asciugatrice KLARA con ante può essere aperta con il sistema Push, senza bisogno di maniglie. Le colorazioni disponibili per questo mobile semplice, minimal ma allo stesso tempo elegante sono olmo scuro, olmo bianco ed olmo naturale, cemento e noce.
La colonna lavatrice-asciugatrice KLARA è la soluzione ideale per nascondere la lavatrice e l'asciugatrice in modo elegante. Nel complesso la soluzione si sposa bene in qualsiasi tipologia di lavanderia o di bagno, occupando il minimo dello spazio grazie anche allo sviluppo verticale, incolonnando la lavatrice e la lavastoviglie. In questo modo, con poco spazio e con il massimo dell’eleganza, è possibile nascondere alla vista in qualsiasi luogo della casa la lavatrice e l’asciugatrice.
Posizionare la lavatrice e asciugatrice a colonna con Domina
Jo-Bagno.it insieme ai suoi design ha studiato a seguito delle tantissime richieste dei cliente una soluzione innovativa per posizionare la propria lavatrice e asciugatrice a colonna, scegliendo con lo stesso prodotto di lasciare a giorno gli elettrodomestici o chiuderli con le apposite ante.
DOMINA, nasce proprio con questo intento; are più soluzioni a seconda delle esigenze. Realizzata con pannelli di nobilitato Idrofugo High Quality dallo spessore di 1.8 cm nel colore Bianco Cera per renderla qualitativamente e visibilmente un prodotto di alta qualità.
Sarà possibile scegliere la colonna porta lavatrice DOMINA sia nella versione a giorno, lasciando aperti e visibili gli elettrodomestici sia nella versione con ante a chiusura. DOMINA è disponibile sia nella versione con profondità di 70 cm sia nella versione SLIM con Profondità 50 cm
Tutta la colonna DOMINA è possibile averla anche con le ante a chiusura totale, per nascondere completamente gli elettrodomestici. In questo caso le ante sono provviste di due comode maniglie in Abs nella finitura Satinata ed una chiusura delle ante Rallentata. Domina non è la classica colonna lavatrice asciugatrice che si trova in commercio in quanto è realizzata nei nostri laboratori mantenendo degli standard qualitativi sopra alla media.
È disponibile il bonus mobili 2019 che riguarda anche gli elettrodomestici. La Legge di Stabilità relativa all’anno in corso ha permesso di effettuare una proroga del bonus che prevede delle detrazioni molto interessanti sull’acquisto di alcuni elementi utili per la nostra casa. Pensiamo ad esempio akk'arredo e ai mobili per il bagno per questa importanza stanza della nostra abitazione. Chi vuole usufruire di una detrazione pari al 50% su una spesa che può arrivare al massimo a 10.000 euro può continuare a farlo, grazie a queste condizioni di agevolazioni.
Le novità della Legge di Stabilità 2019
Ma cosa prevede nel dettaglio la Legge di Stabilità relativa a quest’anno in relazione al bonus mobili ed elettrodomestici? Andiamo più nello specifico ed analizziamo tutte le peculiarità previste dalla legge e in particolare dalla proroga.
Il termine ultimo per usufruire della validità del bonus mobili ed elettrodomestici è fissato per il momento al 31 dicembre 2019. Il provvedimento permette a coloro che effettuano dei lavori di ristrutturazione nelle abitazioni o che acquistano dei nuovi mobili o degli elettrodomestici di avere a disposizione uno sconto IRPEF che corrisponde al 50% della spesa per le azioni effettuate.
Il tutto per una spesa massima di 10.000 euro. Le detrazioni possono essere ottenute dalla dichiarazione dei redditi effettuata attraverso il modello Unico o il 730. Sono diverse quindi le possibilità per apportare dei miglioramenti all’interno della propria abitazione, in cucina, in salotto, in camera da letto o anche nella stanza da bagno.
A chi spetta il bonus mobili 2019
Vediamo adesso a chi spetta la detrazione del 50% sugli interventi di ristrutturazione nelle abitazioni o sull’acquisto dei mobili e dei complementi d’arredo. Ricordiamo innanzitutto che il bonus vale anche per i grandi elettrodomestici e per gli arredi ad incasso.
Possono usufruire della detrazione del 50% i contribuenti che risultano essere proprietari di un immobile, usufruttuari, in condizione di nuda proprietà, di affitto, di comodato d’uso. Possono accedere al bonus 2019 anche i soci di cooperative, le società o le imprese familiari (solo nel caso in cui l’edificio non abbia un utilizzo strumentale) e gli imprenditori individuali. Anche in quest’ultimo caso l’immobile non deve avere un uso strumentale.
È da specificare però che i lavori di ristrutturazione necessari per usufruire della proroga del bonus per il 2019 dovranno essere stati effettuati a partire dall’1 gennaio 2018. È proprio a partire da questa data che scatta la possibilità di utilizzare il bonus, anche per quanto riguarda l’acquisto dei mobili per la casa.
I requisiti per avere a disposizione le detrazioni
I requisiti per usufruire delle detrazioni fiscali per l’anno 2019 si riferiscono in particolare ad alcune tipologie di interventi previste dalla legge. Nello specifico, parlando del bonus elettrodomestici, quest’ultimo può essere utilizzato esclusivamente se vengono acquistati apparecchi con classe energetica non più bassa della A+ e che abbiano un’apposita etichetta energetica.
Il bonus può essere richiesto da coloro che sono soggetti all’Irpef e che hanno una residenza in Italia oppure all’estero. Possono fare la richiesta per le detrazioni del 50% relative al bonus mobili ed elettrodomestici anche coloro che sono titolari di società che abbiano un reddito relativo alla tassazione Ires.
Possono usufruire del bonus in questione anche le persone che hanno a disposizione un compromesso oppure un contratto preliminare, purché questo sia registrato in modo regolare. Il bonus mobili ed elettrodomestici può essere richiesto anche dal coniuge o dai parenti entro il terzo grado oppure dagli affini entro il secondo grado, se vivono nella stessa abitazione del proprietario.
Secondo la legge possono accedere alle agevolazioni previste dalla proroga della Legge di Stabilità 2019 anche coloro che vivono nello stesso immobile di chi ha il diritto sulla proprietà che è oggetto del bonus.
Ricordiamo che l’inizio ufficiale dei lavori di ristrutturazione deve essere provato attraverso un’apposita documentazione, che ha il compito ben preciso di indicare che si ha diritto al bonus. Parliamo nello specifico dei documenti Scia, Dia, Cila o Cil. In alternativa è possibile presentare anche un’autocertificazione che attesti la data di inizio degli interventi, nel caso in cui vengano effettuati i lavori in edilizia libera.
Si tratta di un intervento legislativo molto importante, secondo le stime delle associazioni di categoria, perché questa operazione fino ad oggi avrebbe portato lavoro a più di 10.000 persone che operano nel settore.
Forare la ceramica è un processo che spesso si rende necessario, quando abbiamo bisogno di effettuare dei fori anche di piccole dimensioni per i sanitari del bagno, come ad esempio su dei lavabi o i bidet. Esistono diversi metodi per forare la ceramica, attraverso l’impiego di differenti tecniche che permettono di ottenere fori con una certa precisione, agendo sulla ceramica o sul gres porcellanato. Vediamo come avviene più in dettaglio un processo di foratura e le tecniche più utilizzate.
In particolare esistono due tecniche che si possono utilizzare per forare la ceramica. La prima si chiama foratura ad acqua e viene utilizzata per mezzo dell’impiego di frese classiche. Può essere considerata una tecnica più difficile, perché si devono utilizzare molti accorgimenti specifici.
Fra questi gli accessori per il corretto afflusso e la raccolta dell’acqua che serve per far raffreddare l’utensile e, inoltre, l’uso di elettroutensili che abbiano adeguati sistemi di sicurezza.
Un’altra tecnica utilizza, invece, le frese a secco, che si possono applicare su elettroutensili classici, per realizzare fori su qualsiasi tipo di ceramica, tipo un lavatoio in ceramica, un lavabo bagno o un bidet.
A seconda del tipo di materiale utilizzato e in base allo spessore del pezzo, è possibile praticare più o meno fori.
Come forare la ceramica di un lavandino
- verificare che il prodotto sia segnato sul retro;
- prendere le misure per calcolare il perfetto centro della segnatura
- agire con il trapano corredato dal foretto diamantato;
- segnare la ceramica ancora di più per facilitare il successivo foro;
- battere perfettamente al centro della parte segnata;
- prestare molta attenzione: la ceramica è tagliente.
Istruzioni per forare un sanitario in ceramica con il trapano elettrico
I lavelli o gli altri sanitari in materiale come la ceramica o la porcellana sono così forti e resistenti che, per praticare il taglio, richiedono speciali punte diamantate da applicare al trapano. Teniamo conto del fatto che il processo di perforazione, per esempio di un lavandino in ceramica, se lo spessore è grande risulta piuttosto lento.
Tuttavia, se si usano gli attrezzi giusti e la corretta tecnica, è possibile personalizzare con i fori un lavandino in ceramica in base alle proprie esigenze e preferenze. Per quanto riguarda i fori della rubinetteria, teniamo conto generalmente di un diametro di 3,5 o di 2,5 centimetri.
- applicare uno strato di nastro adesivo sui lati del lavello o dell’altro sanitario in cui si ha intenzione di realizzare i fori di uscita;
- premere tutte le bolle d’aria, in modo che il nastro abbia un contatto completo con il materiale in ceramica;
- contrassegnare la dimensione del foro e la sua posizione utilizzando un pennarello indelebile;
- collegare la punta di diamante per il trapano elettrico;
- tagliare il contorno dei fori di mezzo pollice di dimensioni maggiori;
- proteggere gli occhi con gli specifici occhiali di protezione;
- impostare il trapano elettrico a bassa velocità, tra i 500 e i 600 giri al minuto;
- utilizzare il trapano applicando una pressione media e tenendola costante;
- applicare una spugna umida sul lato del foro d’uscita, per tenere fresco il materiale, man mano che prosegue il taglio del lavandino o di un altro sanitario a bassa velocità (l’operazione potrebbe richiedere fino a 10 minuti, in modo da forare tutto il materiale, specialmente se lo spessore è grande);
- togliere il nastro adesivo dal lavello;
prima di rimuovere il trapano, dare il tempo alla punta di diamante di raffreddarsi o eventualmente utilizzare dell'acqua per velocizzare il raffreddamento.
Qui sotto un video che illustra come forare la ceramica di un lavatoio utilizzando la tecnica con un trapano
La ceramica va sempre forata se predisposta sulla parte posteriore. Se non è cosi è possibile utilizzare il foretto diamantato dalla parte smaltata con l'ausilio di una punta che ci fa da guida.
Evitare sempre di battere con il martello, o forare la ceramica lala parte posteriore (parte non smaltata), in quanto lo smalto del sanitario sarà di facile rottura.
Battere sempre con il martello nella parte segnata dalla parte smaltata del lavabo/lavatoio.
Questa è una semplice tecnia su come forare un lavandino in ceramica; questa pratica è vivamente sconsigliata ai non addetti ai lavori e è sempre consigliato affidarsi ad installatori esperti e professionisti che saranno in grado di procedere a questa delicata operazione.
La vasca freestanding costituisce un’ottima occasione per arredare il nostro bagno con stile. Molto spesso ci ritroviamo a dover scegliere fra doccia o vasca. Alcune persone amano molto la praticità e quindi sono fortemente orientate nel rivolgere le loro preferenze alla doccia. Certamente la doccia può essere indispensabile in un bagno moderno. Tuttavia, se abbiamo voglia di un relax maggiore, non c’è niente che può essere sostituito da un bagno rilassante all’interno di una vasca. Insomma, all’interno della stanza da bagno non ricerchiamo soltanto la praticità, ma siamo orientati nella ricerca del benessere, improntato sulla cura del corpo. Ecco perché le vasche freestanding corrispondono ad un’alternativa, in grado di coniugare funzionalità, relax e stile del tutto particolare.
Misure vasche da bagno freestanding: quale scegliere
Per quanto riguarda le misure di una vasca freestanding, in genere essere sono comprese tra i 170 e i 200 centimetri di lunghezza, mentre per la larghezza si tratta di prodotti che hanno una dimensione di circa 80 centimetri. Teniamo presente però, oltre a queste misure, che per una vasca freestanding dobbiamo sempre calcolare 60 o 80 centimetri in più, perché bisogna inserire uno scarico a terra e una piantana all’esterno con una doccetta integrata.
La caratteristica fondamentale della vasca freestanding consiste nel fatto che possiamo installarla dove vogliamo, anche al centro della stanza. Di solito questa può essere una scelta vincente, se la nostra stanza da bagno ha delle dimensioni molto generose, tutte da sfruttare per il nostro relax.
In commercio abbiamo molti modelli a disposizione di Colacril, come la vasca freestanding Firenze, dal design minimale e dalle inclinazioni geometriche, che non passa inosservata con la sua essenzialità ricercata. Oppure la vasca Capri, con la sua forma accogliente e morbida, in grado di suscitare molte emozioni.
Possiamo anche ricordare il modello Atmosfere Tonda, quasi come fosse una fonte in cui immergersi. E poi ancora Atmosfere Ovale, Atmosfere Quadrata o la vasca freestanding Venezia, che ricorda in tutto e per tutto la forma delle gondole. All’interno di questo modello ci possiamo far cullare dall’acqua, mantenendo una posizione comoda.
Non possiamo dimenticare il modello della vasca freestanding Roma, di forma rettangolare, con dettagli molto particolari in grado di darci il massimo del relax e del comfort durante il bagno.
In ogni caso, qualunque sia il nostro modello scelto, per l'installazione non affidiamoci al fai da te, ma dobbiamo avere cura di scegliere dei professionisti, che sanno consigliarci al meglio e che riescano a tenere conto anche dei dettagli tecnici che un’installazione di questo tipo può comportare.
Facciamoci consigliare anche per quanto riguarda la scelta del modello in relazione allo spazio del bagno o alla forma della stanza, che può essere rettangolare o più o meno quadrata. La vasca freestanding sicuramente rappresenta un’alternativa intelligente, ma dobbiamo anche tenere conto di vari fattori di contesto, che ci possono aiutare a fare la scelta migliore.
Non dobbiamo dimenticare infatti che il collegamento alle tubature dipende dal modello. Anche la posizione in cui deve essere collocata la rubinetteria influisce. Il nostro professionista di fiducia sa certamente come effettuare i collegamenti tra l’erogatore e le tubature, per fornirci il flusso necessario dell’acqua.
Modelli freestanding a parete
Abbiamo già specificato che con i modelli freestanding c’è molta libertà di scelta nel posizionare la vasca da bagno. Tutto sta nel creare il giusto equilibrio fra le dimensioni dell’ambiente, per valorizzare in maniera adeguata il sanitario. Per esempio per la vasca freestanding va bene anche il modello di fissaggio a parete.
Anche in questo caso dobbiamo affidarci ad un tecnico specializzato, perché le modalità di fissaggio di una vasca di questo genere lungo una parete potrebbero essere differenti da quelle tradizionali. I modelli freestanding hanno spesso dei volumi compatti, di cui si deve tenere conto della disposizione accanto al muro.
Ma ripetiamo che tutto si tratta di considerare il contesto di riferimento. Infatti, come scegliere tra il modello al centro della stanza o, per esempio, quello a parete? Facciamo delle valutazioni di carattere funzionale. In molte case infatti ci sono bagni molto grandi che è difficile arredare e quindi in questo caso il modello al centro della stanza può essere un’idea che “riempie” e crea un impatto visivo non indifferente.
Se invece il bagno è piccolo, possiamo provare a fissare la vasca lungo la parete, ottenendo un minore ingombro.
Prezzi vasche da bagno freestanding
I prezzi delle vasche freestanding possono variare. Quelle più economiche sono in materiale acrilico e costano mediamente 450. Quelle con il design più moderno hanno prezzi che vanno da 600 euro in su. Le vasche in ghisa possono costare anche molto care, intorno ai 2.700 euro.
Inoltre non dimentichiamo che bisogna aggiungere il costo della rubinetteria. Anche il più semplice rubinetto miscelatore può costare 50 euro e quelli a colonna in media 250 euro. Possiamo abbinare anche una colonna doccia, spendendo altri 150 euro in più.
Da notare anche che l’installazione di una vasca di questo genere è sempre molto semplice, però la posa della vasca ha anch’essa un costo, che si aggira in media intorno ai 150 euro. Per quanto riguarda la posa dei rubinetti, i costi possono variare in base alla tipologia scelta, attestandosi su prezzi compresi tra 60 e 100 euro.
Una vasca freestanding ovale di 157 x 70 centimetri per esempio può costare circa 900 euro. Quelle di forma rettangolare, sempre considerando le stesse dimensioni che già abbiamo espresso, possono costare anche un po’ di più, con prezzi intorno ai 1000 euro. Se poi vogliamo anche una vasca freestanding con l’aggiunta dell’idromassaggio, da disporre al centro della stanza, dobbiamo tenere in conto di spendere da un minimo di 2.000 euro, per poi salire a seconda del modello.
La messa in posa di una vasca freestanding con idromassaggio può essere più complessa, ma è relativamente semplice se eseguita da una ditta specializzata. Il suo costo ammonta a circa 250 euro, un prezzo molto simile a quello che costerebbe l’installazione, ad esempio, di una doccia multifunzione nel bagno di casa nostra. Se abbiamo intenzione di acquistare una vasca freestanding, chiediamo subito un preventivo, per renderci conto delle spese a cui andiamo incontro e per fare un adeguato confronto tra i diversi modelli a nostra disposizione.
Consulta ora il catalogo delle vasche da bagno Freestandign direttamente QUI.